"C'era una campagna dolce, accogliente, nella quale sboccia ogni anno un fiore nuovo. Fiori unici, che non appassiranno più. C'è un manipolo di "pazzi" che da ven'anni persegue con passione, dedizione, entusiasmo e caparbietà l'obiettivo di fare della piccola Brufa un posto unico nel suo genere. E ci sono venti artisti (ma sono solo i primi) che hanno accettato questa scommessa con gioia. Mio padre è uno di questi, ma purtroppo non è più qui a testimoniare l'affetto e l'amicizia che lo legava a questo posto....Forse da oggi c'è un piccolo gioiello in più che per noi eredi di Joaquin brilla però come un diamante. Testimonia il viaggio strano di uno scultore peruviano che approdò nei suoi ultimi anni in questo porto amico. Da qui riparte una sua nave e di Brufa è l'equipaggio. Noi assistiamo felici al varo. Forse Brufa e i suoi "Mecenati" sono idealmenti gli eredi di quei committenti che permisero a tanti artisti di rendere grande l'Italia dell'arte. Onore e gloria a questo piccolo-grande miracolo compiuto da piccole-grandi persone innamorate dell'arte."

E' con queste parole che il figlio Blas presenta la collezione "Joaquin Roca Rey: dal Perù a Brufa. Il viaggio di uno scultore", nata nel 2009, ospita presso i locali delle ex Scuole Elementari 27 opere che documentano il percorso dell'artista peruviano dagli anni ‘60 del secolo scorso fino all'inizio del nuovo millennio.
Attraverso molteplici sperimentazioni, articolate nell'uso di materiali diversi (legno, ferro, ottone, bronzo, marmo), l'artista racconta un mondo di forme simboliche e surreali che hanno origine nel mito delle leggende pre-colombiane.

Di seguito una selezione di alcune opere